Dal 2020 in Italia, l'acquisto di beni strumentali è agevolato tramite il riconoscimento di un credito d'imposta di misura variabile, a favore del contribuente che effettua l'investimento.
La recente Legge di Bilancio 2022, in riferimento al periodo 2023-2025 ha prorogato alcune misure del Piano Transizione 4.0., ma con una
rigorosa rimodulazione a conferma di un notevole ribasso sulle percentuali messe a disposizione.
Nel 2022 è quindi ancora particolarmente conveniente accedere a questo particolare beneficio, mentre è confermato che per i nuovi investimenti effettuati dal 1° gennaio 2023 (triennio 2023-2025) le quote saranno dimezzate (salvo nuove indicazioni del Governo).
I riferimenti sono contenuti nel comma 44 dell'articolo 1, legge 234/2021.
Gazzetta ufficiale
Quali sono i beni materiali ed immateriali?
Ricordiamo le specifiche dei beni sopracitati in base alle definizioni previste dalla normativa.
Beni strumentali 4.0
A.
Beni strumentali materiali ad alto contenuto tecnologico, funzionali alla trasformazione digitale in chiave Industria 4.0 e il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti.
B.
Beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati, funzionali ai processi di trasformazione 4.0, ovvero: software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni, anche mediante soluzioni di cloud computing.
Beni ordinari non 4.0
Altri beni strumentali materiali diversi da quelli ricompresi nel punto A
Altri beni strumentali immateriali diversi da quelli ricompresi nel punto B
Come cambia il credito d’imposta per Industria 4.0 dal 2023 al 2025?
Il credito d'imposta per
gli investimenti in "beni materiali" nel 2022 è confermato nelle misure già note dal 2021, a patto che la spesa sia stata sostenuta entro il 31 dicembre 2022 (o entro il 30 giugno 2023 se l'ordine è stato perfezionato entro il 31.12.2022 ed è stato anche pagato un acconto di almeno il 20%).
40% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro
20% per investimenti da 2,5 a 10 mld di euro
10% per investimenti da 10 a 20 mln di euro
Invece per gli
investimenti in "beni immateriali" funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese effettuati dal 2023 al 2025, il credito d'imposta è riconosciuto nella misura di:
20% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro
10% per investimenti da 2,5 a 10 mld di euro
5% per investimenti da 10 a 20 mln di euro
Per gli
investimenti aventi ad oggetto "
beni immateriali" (software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni) connessi a investimenti “Industria 4.0”, è prorogata al 2025 la durata dell'agevolazione;
dopo il 2022, viene ridotta progressivamente la consistenza dell'agevolazione dal 20% del 2022 al 15% del 2023 e al 10% del 2024.
Nessun credito di imposta viene, invece, riconosciuto, dal 2023, per gli investimenti in beni “ordinari” non 4.0.
Come sfruttare al massimo il credito d’imposta nel 2022?
Fatte queste premesse e in assenza di nuove (e improbabili) valutazioni da parte del Governo,
è chiaro come il 2022 sia un anno ancora molto vantaggioso per gli investimenti in tecnologie all'interno della propria Farmacia.
In quest'ottica, l'acquisto di strumenti tecnologici avanzati come le
etichette elettroniche,
casse automatiche,
totem eliminacode,
distributori automatici, può risultare ancora più vantaggioso e facilmente sostenibile dalle Farmacie di ogni dimensione, per accelerare il loro processo di crescita e lo sviluppo del proprio business.
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