Negli ultimi anni l’informatica professionale ha iniziato a guardare verso soluzioni di hosting, housing e cloud computing con meno diffidenza rispetto al passato, orientandosi verso realtà “professionali” a discapito del classico datacenter in casa. Mentre ha un senso mantenere all’interno delle proprie sedi i sistemi mission critical che ospitano il gestionale, il crm o la contabilità, non ha nessuna reale utilità investire risorse in server web o server mail da installare in casa: i costi di gestione, relativi sia all’hardware che al software, possono essere radicalmente ridotti grazie alle economie di scala che mette a disposizione un provider esterno, senza considerare la maggiore affidabilità che può garantire chi fa il provider di professione.
Orientarsi nella miriade di offerte, che spaziano dall’hosting, all’housing fino al cloud computing non è oggettivamente semplice. In questo frammentato scenario, dal 2008 InFarma si è contraddistinta per offrire soluzioni di hosting specifiche per il settore farmaceutico. L’offerta InFarma si differenzia dalle soluzioni general purpose, per essere completamente chiavi in mano: l’azienda che si affida ad InFarma non deve preoccuparsi di processori, ram, licenze software, banda internet o quant’altro in quanto ha la garanzia di avere un sistema completo per la comunicazione con le farmacie per la ricezione degli ordini, le richieste di disponibilità, l’invio di documenti, la gestione dei resi, ecc… L’offerta nel tempo si è arricchita di soluzioni complete di ecommerce (B2C) che l’azienda può mettere a disposizione, tramite InFarma, alle farmacie clienti/socie.
Il costante impegno di InFarma nel mantenere sempre aggiornata l’infrastruttura, con risorse sempre disponibili per far fronte anche ai più impegnativi picchi di lavoro, è testimoniato dei continui investimenti e upgrade effettuati nel tempo.

 
Incremento della capacità di elaborazione
La capacità di elaborazione di una serverfarm è un elemento di difficile determinazione, in quanto è influenzato dalla potenza, dal tipo e dal numero delle CPU, dalla quantità di RAM, dal tipo di storage impiegato, dall’Hypervisor scelto, ecc. E’ difficile, se non impossibile, definire con un “semplice” numero la capacità elaborativa di un’infrastruttura hardware.
Tuttavia, da alcuni elementi quantitativi è facilmente percepibile l’incremento di potenza di calcolo che è stata effettuata nel corso degli anni nella Serverfarm InFarma.
Il numero complessivo di processori (CPU) è passato dai 24 del 2011 ai 36 del 2013, per un totale di 18 lame IBM installate su due Blade Center H. L’incremento viene maggiormente apprezzato se si considera anche la diversa famiglia di processori utilizzati: le originali CPU Intel XEON E5450 (4 core), sono state affiancate inizialmente dalle XEON X5690 (6 core) e ultimamente dalle XEON E5-26800 (8 core).
Calcolando la potenza delle CPU con l’indice CPU Mark, ideato dalla PassMark Software, si ha un incremento di prestazioni dal 2011 al 2013 di quasi il 300%.
 
L’incremento maggiore nella quantità di RAM complessiva si è avuto a Giugno 2013, grazie all’inserimento nella struttura di 4 nuove lame HS23 con ben 128 GB di ram ognuna. Attualmente sulle 18 lame, c’è complessivamente 1 TB di RAM, fondamentale per fornire adeguata velocità ai DB di InFarmaClick.
Lo storage, non da meno, è uno degli elementi più importanti di una ServerFarm, non solo perché garantisce spazio per i dati, ma anche perché è il responsabile della sicurezza degli stessi.
InFarma ha affiancato alla SAN IBM DS4700, l’IBM Storwize V7000, uno storage che, con i suoi 16 GB di cache, divisa sui due controller, unita ai velocissimi dischi SAS da 15K offre prestazioni di primissimo livello. La replica dei dati su entrambi gli storage è stato un obiettivo raggiunto da InFarma nel corso dei primi mesi del 2013, per garantire l’affidabilità richiesta ad un servizio mission critical quale la ricezione degli ordini da parte delle farmacie.
Negli ultimi mesi del 2013 è stato ultimato l’aggiornamento di tutta l’infrastruttura all’ultima release di VMWare vSphere e l’upgrade di tutte le virtual machine alla Red Hat Enterprise 6.4 a 64 bit, per offrire l’adeguata quantità di RAM ad ogni singolo nodo di elaborazione.

 
 
 
 
 

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